martedì 9 febbraio 2016

^Sigh^Life! - La Proprietà, ovvero come l'artista sparisce nella sua propria voce



Da tempo non leggevo un fumetto chiaro, equilibrato e potente come La Proprietà di Rutu Modan (Rizzoli).
Avevo amato molto il suo esordio italiano in Unknown/Sconosciuto, pubblicato da Coconino Press. E l'ultimo suo lavoro tradotto nel nostro paese conferma e rilancia.

Qui c'è uno sguardo lucido, una voce asciutta ma che sa parlare al cuore. Porta il suo punto di vista ai lettori senza compromessi, senza mezze verità o isolandosi in una qualche piega surrealista. No. Il suo segno è tutto ciò che ci serve vedere. I personaggi prendono vita dalla grande attenzione nella rappresentazione dei gesti e del ritmo delle posture e degli scambi relazionali.
Tutto è relazione, nel racconto di Rutu. Anche gli oggetti, per esempio la proprietà della casa cui fa riferimento il titolo, sono parte di un processo dialogico, tra protagonisti, tra presente e passato, tra aspettative ed eventi, tra generazioni. Una narrazione psicologica che coglie però l'aspetto per così dire leggero della memoria e della mente. E che si sviluppa attraverso le azioni di ogni personaggio nelle diverse dimensioni relazionali che ho elencato.
Rutu commuove, senza mai apparire indulgente o sentimentale. Perché lascia che siano gli eventi a mostrare, con naturalezza e nitidezza, cosa c'è in gioco, passo dopo passo. Non interpreta, non prende parte, non interferisce attivamente con la narrazione, se non per quello che compete all'autore. Un paradosso, certo. Ma è in questo suo scomparire dietro alla storia, che ci mostra la sua forza di artista, che afferma la sua voce più autentica.

info: La Proprietà, Rutu Modan





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