lunedì 5 giugno 2017

E alcune chiacchiere tra Bendis e Oeming

Gli autori di Powers che chiacchierano tra loro, in un'intervista riportata in appendice al volume di Powers, Anarchia. Eccone alcuni estratti.




Powers, Anarchia

^Sigh^Score! 5/6

Tutto quella cosa di diventare grandi ha a che fare con la paura e la paranoia.
Ogni strategia che proietta fuori di noi il grande tema della paura è perdente.
Ed è socialmente irresponsabile.
Possono essere i migranti, i terroristi, i cospirazionisti, il grande sistema, ecc.
I supereroi.
Anarchia ci racconta con il solito stile a la Bendis  alcuni meccanismi, a cominciare dal ruolo dei media. Siamo qui a parlarne ora, di questo volume ormai di alcuni anni fa, perché mi sembra attualissimo.
Se abbiamo una responsabilità nella vita, è quella di affrontare dall'interno le nostre paure.
O saremo sempre terribilmente manipolabili.

info: Powers Anarchia






venerdì 2 giugno 2017

Roma de pazzi, Mercurio Loi 1

^Sigh^Comics! 4/6

Una nuova serie in casa Bonelli, forse la più attesa degli ultimi anni.
Alessandro Bilotta è uno dei più interessanti e consapevoli autori italiani attualmente al lavoro per la casa milanese, e affronta la sua prima prova monumentale, com'è sempre la realizzazione di una serie completa.  E lo fa, insieme al fido Matteo Mosca, partendo dai presupposti più complicati: intellettualismo, ironia, cura dei particolari narrativi, freddezza, lentezza... insomma, Mercurio Loi appare come l'anti-avventura intesa nel senso classico bonelliano. Un concept ormai arreso all'attualità, certo, ma pur sempre canonico e quindi, ricco di aspettative. E da questo punto di vista, per il suo intelligente tentativo di ripiegare il genere in una sorta di implosione consapevole, la sfida del primo numero è riuscita.
Meno, se la si legge come storia a sé stante, in una prospettiva a-storica. Da questo punto di vista, l'esordio appare spento e eccessivamente autocompiaciuto. Ma ci sono semi buoni, soprattutto in chiave fumettologica, che fanno ben sperare per il futuro.
Di seguito, le tavole chiave che riassumono i concetti alla base di questa prima uscita.

info: Mercurio Loi 1





Graphic Horror Novel, Dylan Dog 369

^Sigh^Score! 4/6

Avere tutte le carte in mano e non riuscire a
chiudere la partita.
Ratigher "usa" al meglio l'enorme talento di Paolo Bacilieri e la povertà artistica (sempre più povera, purtroppo) della coppia Montanari & Grassani senza riuscire a evitare le trappole
dell'autocompiacimento e delle strizzate d'occhio.
La morale della storia, che è ovvia e vera sin dall'antichità, è che l'arte come forma di pura manifestazione egoistica e narcisistica
porta solo dolore a chi la realizza.
Nel merito, l'equilibrio del contrasto artistico estremo messo in scena dai disegnatori, che Ratigher prova a giustificare con la metanarrazione, si arena nella povertà delle frecce narrative offerte all'arco del protagonista.
Dylan Dog non esiste. Il suo vuoto è un'informe assenza narrativa che fa girare a vuoto tutto il gioco messo in atto dagli autori.
Peccato. Perché era una questione di sensibilità e di ego.
Più della prima e meno del secondo avrebbero portato a
un successo pieno. Nel rispetto del personaggio.

info: Dylan Dog 369