lunedì 24 dicembre 2012

^Sigh^Quote! 17


Critica amatoriale o militante?

Nell’osservazione critica di quanto ci circonda, mi sembra plausibile ritenere che nulla ha senso per chi osserva (legge, ascolta, guarda) se l’oggetto osservato non funziona in qualche modo da specchio.
Per differenza o per associazione, le caratteristiche tornano al soggetto interpretate da un punto di vista diverso dal proprio.
Le arti espressive, in ogni loro forma, sono da sempre esercizio preferenziale di rispecchiamento per l’uomo. Confronto con se stesso per chi crea e per chi ne usufruisce.
Il fumetto è una parte di questo processo. Una parte che, per il gruppo che come me si occupa di critica sul fumetto, è grande e occupa molto spazio nella vita quotidiana.
In quasi tutto il mondo occidentale, chi fa critica di fumetti è normalmente impegnato in altre attività (impiegato, droghiere, musicista, ferroviere, custode, ...) ché la critica non porta cibo a nessuno. Da più parti, soprattutto quelle interne al mondo dei comics - autori ed editori - questo aspetto viene spesso strumentalizzato come motivo di una critica inadeguata, impreparata, non ufficiale e quindi illegittima. In una parola: amatoriale.
Chi esprime tale giudizio dimentica due cose: che alcune forme espressive storicamente più floride sono spesso nate dalle sacche nascoste dei non professionisti; che il fatto di dedicare buona parte del proprio tempo libero a questo esercizio dovrebbe testimoniare della dedizione e della determinazione di chi lo esercita.
La passione non è certo sufficiente a sostenere argomentazioni e voci. Per questo, dico semplicemente di leggere prima di giudicare. Di farlo con la stessa gioia con la quale quelli come me leggono i fumetti, anche quelli che, lo si intuisce, lo si teme, non sono degni neppure di essere sfogliati. Perché il critico deve essere onnivoro. Non buongustaio, ma onnivoro, e a volte deve girare con la fiaschetta di amaro digestivo nella tasca.
Altrimenti si rischia di cadere nello spiacevole sillogismo che, essendo le forme espressive specchio di chi guarda, una cattiva critica non sia altro che specchio di cattivi autori, editori e lettori. Cosa che non credo, cosa di cui non mi sento parte.
Perchè buoni fumetti ce ne sono, non tanti, ma ce ne sono, e buoni articoli di critica ce ne sono, pochi, ma ce ne sono.

^Sigh^Christmas - Intermezzo

(c) chris ware


Vigilia di Natale.
Anche ^S^Comics! va in vacanza per un po'.
Quanto? Forse ore, o giorni. Non so.
Di certo so che l'iniziativa ^S^Christmas! si prende una pausa per riprendere dopo l'Epifania.
Il progetto sta andando molto bene. Il riscontro dei lettori è ottimo. E la bellezza dei fumetti proposti è lì da vedersi. Ma avremo ancora alcune proposte interessantissime e a cui tengo molto nel corso di gennaio 2013. Per ora faccio tre nomi certi: Sauro Ciantini, Claudio Calia e Daniele Sepe, rigorosamente in ordine sparso.
Riporto qui sotto l'elenco delle anteprime già pubblicate.
Auguri a chi ha collaborato fin qui, a chi legge e a chi darà fiducia a questi fumetti.


Lunedì 10 dicembre 2012: Cerebus, Chiesa e Stato vol. 1, di Dave Sim (ed. Black Velvet/Giunti)
Giovedì 13 dicembre 2012: Maradona, di Paolo Castaldi (ed. Becco Giallo) 
Lunedì 17 dicembre 2012: 2020 Visions, di Jamie Delano e AA.VV. (ed. Green Comm Services)
Mercoledì 19 dicembre 2012: Rasl vol.1, di Jeff Smith (ed. Bao Publishing)
Venerdì 21 dicembre 2012: Il signore dei colori, di Roberto La Forgia (ed. Coconino Press)

...segue dopo le Feste natalizie...

venerdì 21 dicembre 2012

^Sigh^Christmas! - Il signore dei colori




Raccontare l’infanzia, raccontare a colori.
Il libro di Roberto La Forgia è un unicum nel suo genere, nella sua composizione e nello sforzo narrativo di rendere semplice quello che non è: crescere, perdersi, trovarsi, amare.
È un’opera prima, in forma lunga,  per La Forgia, è l’accostarsi al modello (contenitore, pre-testo, come volete) graphic novel per disinnescarlo, o rinnovarlo, o stratificarlo.
La personalità della voce di La Forgia (che prima di tutto è composizione e tratto e uso del colore) è ciò che rende Il signore dei colori un’opera emozionante, forte, coinvolgente.
Mi toglie la voglia di metterla giù lunga, di girarci intorno. A differenza delle altre anteprime di ^S^Christmas ho voglia solo di lasciar cadere lo sguardo del lettore sull’apparente leggerezza delle tavole; sul ritmo originalissimo, così carico di tempi assenti, e di vivacità dimenticate; sul contrasto dei colori, con l’arancione che nasconde la sua ombra nel nero, e il nero che si macchia di vitalità e autenticità. È una di quelle piccole grandi storie che mi sarebbe piaciuto raccontare in prima persona. Quelle che mi fanno sentire parte di un’umanità più grande e, al contempo, meno che umano perché spaventato da quella stessa umanità.
De Il signore dei colori, con La Forgia e Coconino Press, abbiamo deciso di presentare una breve sezione che offre il sapore della storia e il gusto della composizione. Il resto, è tutto da scoprire.
Il fumetto è vivo.

per informazioni: il signore dei colori
                              roberto la forgia
                              su mosso, una seconda anteprima de il signore dei colori

mercoledì 19 dicembre 2012

^Sigh^Life! 13


(c) dave sim


In treno, quasi sera. Ritardi. In Lombardia, Trenord è nel caos del nuovo sistema informativo per la gestione dei turni. Sono sereno. Ho un incontro di meditazione che mi aspetta, e un volume di Cerebus tra le mani. Si tratta di Chiesa e Stato vol. 1, che mi sto rileggendo perché mi serve. Mi serve perché lo rileggo.
Mi siedo accanto a una coppia di sconosciuti, loro amici, studenti, membri di Comunione e Liberazione, meno che ventenni. Lui, spettinato e in un bozzo. Lei bionda, bella, lucente, in lotta con una santità/miraggio e una sessualità selvaggia. Uno scambio tra loro? “Il nuovo convegno su Cristo, Dio e tutti gli angeli si terrà presso l’Università Bicocca”. “La Bicocca?! Però, CL stavolta è stata bravissima. In Bicocca è molto difficile”.
E poi studiano. E respirano potere istituzionale e ideologie. Condividono insegnamenti teologici che non riescono a comprendere. Le loro domande lo palesano, e ancor di più le risposte inadeguate. Lei è divisa. Lo siamo tutti? Lui è gentile, posato, sessualmente attratto da lei, di un’attrazione feroce che cerca di mascherare in modo goffo. Io leggo Cerebus.
Io sono a quel punto del libro in cui l’oritteropo, neo papa, chiede tutto l’oro dei suoi poveri seguaci in cambio della salvezza. Un passaggio mi colpisce: i politici della città sono sorpresi, non credevano che i loro poveri cittadini avessero tutto quell’oro nascosto. La Chiesa può dove lo Stato non può.
Il contrasto tra le vicende di Cerebus e l’appartenenza ideologica dei due ragazzi accanto a me ha una bellezza vitale luminosa, e riverbera della luce che fa di Dave Sim lo spregevole genio, figlio di puttana che è. Sorrido. Rido. Guardo i ragazzi. Meno che ventenni, già così protratti verso una sicurezza che la vita non può dare, ma solo mascherare con la finzione.



Sono all’incontro di meditazione, che conduco con regolarità da qualche mese. Il tema principale è il distacco dalle ideologie, dai condizionamenti di cui non siamo consapevoli. Apro Cerebus, alla pagina in cui in piedi sul camino della sua casa, mosso da un vento espressionista, esaspera il suo sermone più toccante e terrificante. Racconto ai presenti del treno, dei due ragazzi. Di quel passaggio, “CL è stata proprio brava”. Sorridiamo. Spaventati. Non normalizzati.
Sento un brivido.
So che un paio di persone presenti all’incontro di meditazione ha prenotato Cerebus in libreria. Non leggono abitualmente fumetti. Non gl’importa del Fumetto. Ma il resto si. Quello che si muove intorno alle nostre esperienze, quello che dà forma agli incontri, agli innamoramenti e alla paura. In libreria, entrate, percepito il cambio di temperatura tra dentro e fuori (immagine cara di una canzone di Panella/Battisti), quelle due persone, due amici, acquistano Cerebus, Chiesa e Stato di Dave Sim e La pace è ogni passo di Thich Nhat Hanh.
È tutto.

^Sigh^LSB! - Il nuovo Ultimate-Spider-Man e la questione razziale



Con un poco di ritardo, segnalo il secondo articolo che ho scritto all'interno dello speciale su Spider-Man realizzato da LoSpazioBianco.it. Si parla del nuovo Uomo Ragno di colore. Eccone un estratto.

[...] può davvero stupire il rumore che ha suscitato la notizia che la  Comics avrebbe dato vita a un nuovo , e che questo sarebbe stato di colore (portoricano-afroamericano)? Pensiamoci, Peter Parker è il classico ragazzo medio bianco americano. Ed è stato nel corso dei decenni un simbolo preciso, riconoscibile, indolore. Il motto supereroi con superproblemi che nel caso dell’Uomo Ragno rappresenta un elemento costitutivo, viene così fortemente relativizzato. Di quali problemi stiamo parlando davvero? I problemi di un adolescente bianco sono uguali o diversi da quelli di un ragazzo di colore, oggi, negli Stati Uniti?

^Sigh^Christmas! - Rasl




Jeff Smith è l’autore di Bone, la più celebre saga fantasy a fumetti degli USA, ancora fin troppo poco conosciuta in Italia. In America è un best-seller da centinaia di migliaia di copie in tutte le sue diverse edizioni. Nel nostro paese fatica a collocarsi e trovare lo spazio che si merita, nelle due edizioni più felici: l’originario bianco e nero in un unico volume di più di 1300 pagine (Bao Publishing); a colori in singoli volumetti che raccolgono i diversi capitoli (Panini Comics).



La mia storia personale dice questo. In un periodo nel quale stavo perdendo interesse per il fumetto, la scoperta del lavoro di Smith mi diede una scossa, restituendomi entusiasmo e curiosità rinnovati. Ricordo la mia eccitazione nel leggere le primissime storie pubblicate in piccoli albetti da Macchia Nera, storie che negli anni ho riletto molte volte, per il puro gusto di ritrovarmi "a casa". Bone inizia come una serie umoristica, ricca di delicata ironia e felice invenzione visiva. Lontano da qualunque stereotipo del genere, l’esordio della saga dei fratelli Bone è una perfetta esemplificazione delle potenzialità del fumetto. Ci sarebbe moltissimo da dire sul primo lavoro di Smith (durato ben dodici anni di lavoro), ma ti rimando a un lungo articolo che scrissi qualche anno fa per LoSpazioBianco. I riferimenti editoriali sono obsoleti, ma il contenuto credo sia ancora di qualche interesse.



Terminato Bone, Smith ha preso una lunga pausa (per lavorare alla nuova edizione a colori, e successivamente per un fumetto interessante ma poco significativo sul personaggio di Shazam della DC Comics) prima di iniziare il suo nuovo lavoro, ovvero questo Rasl di cui, con la collaborazione di Bao Publishing e l’autorizzazione dell’autore, presentiamo in anteprima l’intero primo capitolo.
Prima di proseguire questa introduzione, sfoglia semplicemente quelle pagine, e il colpo d’occhio ti dirà subito che siamo in un territorio narrativo completamente diverso da Bone e che Smith ha giocato le sue carte sul serio, rimettendosi completamente in discussione. Rasl è una saga fantascientifica in quattro volumi dai toni oscuri, drammatici. L’abilità visiva di Smith è straordinaria, con chiari riferimenti a Jack Kirby e al suo immaginario fantastico (i Nuovi Dei), e con una nuova sintesi rispetto a quanto visto in Bone: dinamismo e invenzione in un bianco e nero chiaro e netto. Rasl è un viaggio nella scienza, attraverso le invenzioni di Nikola Tesla, è un naufragio tra le dimensioni, dove il paradosso conduce a incontri ed eventi inaspettati. La cosa che più colpisce di questo straordinario lavoro, è il senso di smarrimento che suscita sin dalle prime pagine, la mancanza di punti di riferimento chiari, in particolare per chiunque si approcci a Rals avendo in mente il precedente Bone.
Sono felice di poter presentare in anteprima questo lavoro, di poter offrire a chi segue il mio piccolo blog la forza immaginifica di Jeff Smith al massimo della sua espressività. Chi non ama il fumetto per qualunque ragione specifica, potrebbe semplicemente dare una possibilità a quest’opera, rapportandola non tanto ad altri fumetti che ha già visto, sfogliato, incontrato, quanto piuttosto a una semplice, meravigliosa opera della creatività umana. Il resto verrà da sé.
L’anteprima di Rasl, per accordi con l’editore e l’autore, sarà visibile online solo fino al 31 gennaio 2013. Cogli l’attimo e innamorati.
Il fumetto è vivo.


per informazioni: Rasl
                         Bone, la vita editoriale in Italia; un mio articolo di approfondimento 


lunedì 17 dicembre 2012

^Sigh^Quote! 16



Un disegnatore di fumetti vede le cose, nei propri pensieri e le disegna. Quelle cose a volte non hanno nome. Non possono averne. Sono un mistero. E quando va bene, sulla carta, diventano un mistero senza nome. 


Gipi, da un articolo su Repubblica del 16-12-12

X'ed out

^Sigh^Score! 5/6

Sei a uno spettacolo. E il protagonista sei tu.
Hai davanti il tuo pubblico. Ma è uno specchio.
Il pubblico sei tu. E sei inadeguato.
Inadeguato a te stesso.
Da quel momento in poi, qualunque maschera
non potrà nascondere la realtà che hai conosciuto.
Non sai chi sei, ma qualunque cosa tu sia
non va bene.
Questo è l'inizio. Poi migliora.

info: x'ed out

^Sigh^Quote! 15


da Cairo Blues, di Pino Creanza, Giuda edizioni

^Sigh^Christmas! - 2020 Visions




È notizia recente che Karen Berger, storica editor dell’etichetta editoriale Vertigo, ha lasciato la DC Comics portando a compimento un lavoro durato trent’anni. Quando la Vertigo nasceva, ad accompagnare la Berger c’era un gruppo di autori britannici che ha cambiato il modo di pensare ai comics statunitensi. Tra di loro, Jamie Delano, che ricreò il personaggio di John Constantine (inventato da Alan Moore su Swamp Thing qualche anno prima, ecc. ecc.). Non voglio girarci intorno, Delano è stato per me un autore fondamentale. Lessi le sue storie di Hellblazer nel periodo della mia vita in cui meglio ho potuto recepirle, quella tarda adolescenza che non sembra mai passare, quando l’orrore personale del quotidiano; la sensazione di non essere mai all’altezza che prende sotto braccio la depressione; e, specularmente, l’illusione di essere onnipotenti e soli; quelle emozioni confuse e ingestibili che segnano il lento ma inevitabile passaggio all’età adulta accompagnano ogni tuo passo. È stato lì che la prosa visionaria di Delano, i suoi anfratti tenebrosi ed esoterici hanno messo radici. Nel tempo, ne ho riconosciuto alcuni limiti importanti, primo tra tutti l’eccessiva verbosità. Ma rilette oggi, quelle storie funzionano ancora molto bene, mantengono inalterate un fascino perverso e fanno ottimamente da contraltare alla visionarietà più ordinata e intellettuale di Neil Gaiman su Sandman (contemporaneo di Hellblazer).
Conclusa la sua esperienza su Hellblazer, Delano ha proseguito a collaborare saltuariamente con Berger e la Vertigo. Più volte l’ho cercato, più volte ho sentito la mancanza della sua voce. Come una fidanzata lontana, che è sparita senza lasciare ragioni. Insomma, qualcosa che va oltre la razionalità e gli effettivi meriti.



Nel 1997 Delano aveva scritto 2020 Visions. Lo avevo letto in lingua inglese, e non venne mai pubblicato in Italia. Fino a oggi.
Rileggere oggi le visioni del futuro dell’autore britannico provoca emozioni contrastanti: i pregi e i difetti dell’autore sono tutti lì, davanti ai nostri occhi, dalla sua potenza visionaria a un approccio alla narrazione a volte fin troppo sofisticato. Per me è davvero come ritrovare un amico (o la fidanzata perduta); le storie che racconta sono ancora vive, attuali più che mai.
Tra tutte, la prima storia, Brama di vivere, con i disegni dell’ottimo Frank Quietly, è a mio avviso ancora il punto più forte, emozionante, deflagrante. Se ti ci avvicini, ma avvicini per davvero, non puoi non provare quel misto di fastidio, irritazione e inadeguatezza che ti arriva quando ti trovi in un posto che non conosci, in cui non vorresti essere e che ti fa paura. La perdita dei riferimenti amici, consueti. Brama di vivere è un coito. E l’apice è la sua fine. E la fine è come la morte, che coincide con la rinascita.
Insieme all’editore, Green Comm Services, abbiamo deciso di pubblicare proprio l’inizio di Brama di vivere, tutto il primo capitolo. Per il lettore di ^S^Comics sarà come un coito interrotto, ma vale la pena cercare questo libro per leggerne la fine. Godere non è mai stato così pericoloso e meraviglioso e … crudele.

Il fumetto è vivo!


Per informazioni e acquistare il volume: Green Comm Services

Intervista a delano di smoky e Solinas


domenica 16 dicembre 2012

^Sigh^Quote! 14



Cito di nuovo Andrea Mazzotta, perché mi chiama in causa nel suo blog. Riporto la chiusura del suo articolo. Avrei potuto scriverla io, ma con parole meno da guerriglia. Quanti volumi prestati, e quante conversioni mai avvenute!!

Se l'arma da imbracciare per vincere questa guerra è un volume di Calvin e Hobbes e se il mio sparare consta nel prestarlo a qualcuno...bè, io vado in prima linea e mi auguro di voltarmi e di trovare un esercito alle mie spalle e non strateghi che consigliano delle ritirare per consolidare piccole territori eretti a mo' di riserva.

Poi ti chiedo: leggi con attenzione l'articolo di Mazzotta, e cerca in ^S^Comics! le cose che mi vengono contestate. Non ne troverai molte tracce, a meno di essere annebbiato da un atteggiamento ideologico e militante. Di nuovo! Ne parlerò presto in un nuovo ^S^Life!, che tratterà di Cerebus, Comunione e Liberazione, sincronicità e condizionamenti. 

sabato 15 dicembre 2012

^Sigh^Quote! 13




Oh ragazzi, siamo in guerra. Capitelo.
In questo senso dobbiamo essere tutti lettori militanti perché il buon gusto e la capacità di distinguere un fumetto che può attirare nuovi lettori da  un capolavoro che siamo in grado di appezzare in 500, non ci rende autosufficienti.

Poi non vi lamentate se le serie e le case editrici chiudono.
Soprattutto se in questo settore ci lavorate.

Breve manifesto dell'approccio militante, di Andrea Mazzotta, da una conversazione privata con il sottoscritto

^Sigh^Quote! 12

[...] adesso faccio un esempio usando un genio: Charles M. Schulz quando fa Peanuts. Prendi una qualsiasi di quelle strisce (possibilmente dopo il 1960, ché il gioco funziona meglio) e la monti come preferisci: su una o due righe (1×4 o 2×2). La guardi e godi un po’. Poi, tiri un bel respiro per darti coraggio e prendi una penna in mano. A quel punto provi ad aggiungere la bocca a Snoopy dove Schulz non l’ha disegnata (se proprio non ci riesci fatti aiutare da uno che sa copiare bene la bocca di Snoopy).
La striscia si rompe. E’ tutto là.


Ecco come, in poche righe, Paolo "Spari d'inchiostro" Interdonato ha riassunto l'essenza stessa del fumetto (e quel Guglielmo ovviamente sono io). 

giovedì 13 dicembre 2012

^Sigh^Christmas! - Maradona



Ho conosciuto Paolo Castaldi con il suo Etenesh, uscito qualche tempo fa per Becco Giallo, grazie a un suggerimento di Boris Battaglia. Di quel fumetto mi colpirono l'approccio obliquo alla narrazione e il punto di osservazione. Non un lavoro perfetto, ma perfettamente vivo. Ho apprezzato anche la distanza del lavoro di Castaldi rispetto ad altri volumi Becco Giallo. Non c'è ombra di didascalismo, e neppure il desiderio di essere necessariamente chiari e diretti. Personalità e coraggio, senza dubbio sostenuti dalla fiducia dell'editore. Per tutte queste ragioni ho atteso con interesse il suo nuovo libro. Quando ho saputo che si trattava di un libro su Diego Armando Maradona ho avuto paura. Impossibile una sua biografia. Impossibile mantenere una posizione equilibrata su questa icona del calcio.



E Castaldi lo ha fatto: nessuna biografia (non per come la intendiamo tradizionalmente) e neppure una posizione equilibrata. L'autore ha consapevolmente scelto la militanza, la retorica rivoluzionaria, rappresentando El Pibe de Oro per quello che è stato (ed è) per molte, moltissime persone nel mondo: un simbolo di libertà e anarchia. 
Corretto? Sbagliato? Non ha importanza. Quel che conta è il valore simbolico e la chiarezza della narrazione. Castaldi è in continua ricerca. E c'è intelligenza e ricerca in ogni tavola di questo suo nuovo lavoro.


Per presentarvelo, abbiamo scelto insieme (io, Castaldi e l'editore) il quarto tocco del libro: dove l'epopea calcistica di Maradona si incrocia con la vicenda umana di una perdita che è ancora una ferita aperta della nostra società. Di nuovo, emerge il punto di vista personale e originale della narrazione, dove la voce popolare e il potere evocativo dei simboli si incrociano e rafforzano vicendevolmente. 
Avere speranza o avere fede?
Le strade sbagliate...
O la condizione umana.

Il fumetto è vivo!



per informazioni: becco giallo
                            il blog di paolo castaldi
                             articolo intervista su LoSpazioBianco.it

lunedì 10 dicembre 2012

^Sigh^LSB! - Maradona



Su LoSpazioBianco.it un articolo e un'intervista a Paolo Castaldi a cura di Claudio Falco su Maradona, il libro di Becco Giallo di cui giovedì presenterò un capitolo in esclusiva. Sono molto contento di questa opportunità. Ed è tutto molto interessante.
El Pibe come Guevara?

^Sigh^Christmas! - Cerebus, Chiesa e Stato vol.1



Cenere alle ideologie. Tutte: stato, chiese, amore, ... fumetti di supereroi.
Dave Sim in Chiesa e Stato alza il tiro ad ogni pagina, su tutti i fronti.
Sfida il mondo tutto mettendo alla prova le sue straordinarie esplorazioni artistiche.
Ma non è un esercizio di stile. Cerebus è una creatura vivente, in trasformazione, imperfetta, imprevedibile e che puzza dannatamente, soprattutto nelle giornate di pioggia.
Ogni cosa che Sim ha inserito in questo capitolo della lunghissima saga di Cerebus brilla di una luce meravigliosa, quella della vitalità che deriva dalla congruenza, dalla coerenza, dall'impegno, dalla determinazione. Sim è un uomo solo impegnato a tracciare una rotta creativa, proprio come il suo personaggio, quell'oritteropo antropomorfo, che è solo a lottare contro ogni situazione e complotto ai suoi danni.
Non so che tipo o genere di fumetto possa essere Cerebus. Lo conosco da anni, e ancora non lo so dire.
Eppure, posso dire con certezza che rimane una delle cose più emozionanti che mi sia mai capitato di leggere. Anche quando le idee di Dave Sim mi fanno rabbrividire la schiena, nelle parole e nei gesti teatrali dei suoi personaggi, quelle idee diventano architetture narrative vitali e potenti, senza che vi sia possibilità di nascondersi.



^Sigh^Comics! e Black Velvet/Giunti vi regalano le prima 70 pagine.
E ringrazio personalmente di cuore l'editore. Perché è stata completamente accolta la mia proposta, con questa lunga sequenza che vuol mettere in mostra, certo, l'inizio della nuova, lunghissima saga, ma soprattutto perché dopo tutta la politica e gli intrighi del primo volume (Alta Società), in queste pagine ritroverete anche tenerezza, intimità e passione. E una felicissima ironia. E Wolverine! A la Cerebus, ovviamente.
A marzo del 2013 uscirà il secondo volume, Chiesa e Stato vol.2.
Buon divertimento.

Il fumetto è vivo!




per informazioni: black velvet

domenica 9 dicembre 2012

^Sigh^Life! 12

(c) seth


Facciamo finta che a un concorso letterario, tra i tanti romanzi, partecipino anche uno o due fumetti.
Qui si pone subito una piccola questione: è giusto che fumetti e romanzi partecipino allo stesso concorso? Perché non fumetti e film? O fumetti e videogiochi? O fumetti e dipinti?
La domanda è più una provocazione. In effetti, almeno a livello superficiale, fumetti e romanzi condividono qualcosa in più. Ma non sarò qui a parlarne. Aggiungo solo il fattore del supporto: la carta. Un libro è un libro, che contenga fotografie, parole scritte, ricette di cucina, fumetti, ... Per fortuna il web annullerà completamente nel tempo questa associazione. Sarà più semplice fare confusione.
Ma facciamo un passo avanti.
Un fumetto contro un nutrito elenco di romanzi. Quel fumetto, puoi starne certo, è nella lista dei concorrenti quasi esclusivamente per ragioni extra-fumettistiche. E non sempre, ammettilo, per i suoi meriti intrinsechi.
Questo scenario rappresenta l'occasione migliore per il lettore (critico (autore (animatore culturale))) militante per portare avanti la sua battaglia: votare votare votare votare il Fumetto. Far vincere l'oggetto della sua battaglia ideologica. Questo, senza aver letto le altre opere in lizza e, certamente, a prescindere dai meriti reali del lavoro. Il risultato?
- il fumetto deve vincere anche se è meno interessanti di un qualunque lavoro di narrativa;
- il fumetto sbagliato potrebbe prendere il centro della scena, sempre per le ragioni sbagliate (non per le sue qualità specifiche, ma perché è un rappresentante di un gruppo minoritario e ghettizzato, il Fumetto);
- i lettori "generalisti" potrebbero ritrovarsi a leggere il loro primo fumetto dopo tanti anni perché ha vinto un concorso. Suona strana questa frase, ma è il motivo per cui si fanno i concorsi. Ebbene, il lettore potrebbe leggere il fumetto e pensare... boh, forse torno a leggere solo narrativa, ché questa specie, questa categoria, come si chiama, "Fumetto", non è che mi piaccia tanto. Ricordavo di aver letto Tex più divertenti;
- gli autori di fumetti che non hanno avuto la fortuna di avere il proprio lavoro tra quelli del concorso alzerebbero le spalle e penserebbero... è sempre così. Nessun merito. E si ritirerebbero nel loro angolo già buio, ancora più buio;
- ...

Nello scenario più realistico quel fumetto, in effetti, non vincerebbe mai.
Poi ci sono le eccezioni. E "concorsi" diversi, con sezioni speciali (!).
Poi ci sono gli editori. La ragione principale per la quale ci sono così tanti lettori (critici (autori (animatori culturali))) militanti rispetto al fumetto è che la maggior parte degli editori di fumetti non sa fare il proprio lavoro. Come si forma, scaccio il pensiero dalla testa. Troppo inopportuno.
Il fumetto è vivo!

sabato 8 dicembre 2012

^Sigh^Christmas! 2012, Presentazione

(c) david b


Da quando ho dato vita a ^S^Comics!, mi sono posto almeno due obiettivi: aprire spazi inediti di riflessione sul fumetto; far conoscere opere e autori stimolanti, aperti, creativi. Un modo di fare cultura con poesia, ironia, gioco. Spesso in poche parole, o sviluppando punti di vista inediti.
L'iniziativa ^S^Christmas! che presento oggi, nasce proprio da queste premesse, ma ha radici lontane, dal tanto apprezzato Harrydice... Due anni fa, infatti, in occasione del Natale (le ricorrenze ricorrono e punteggiano il nostro tempo) pubblicai il primo capitolo di Cerebus, Alta Società di Dave Sim, in collaborazione con Balck Velvet/Giunti (l’editore italiano). Come ricordai nell’articolo di presentazione, la pubblicazione italiana di Cerebus fu un evento memorabile che ritenni importante ricordare e celebrare a mio modo, nel mio piccolo spazio.
Oggi, due anni dopo, ho ripreso l’idea, l’ho coccolata ed è… cresciuta. Da lunedì 10 dicembre, per tutto il mese e parte di gennaio 2013, ^S^Christmas! presenterà estratti significativi, inediti e, per quanto possibile, leggibili a sé stanti di un’opera a fumetti di recente pubblicazione. Si tratta di lavori che, per le ragioni sbagliate, ho amato e trovato interessanti. Non nego, inoltre, che la scelta nasce anche dal rapporto personale di stima e amicizia che ho per gli autori o i curatori delle edizioni italiane di questi titoli (e che ringrazio). Insomma, la scelta è di grande qualità, ma è del tutto personale e personalistica, nel miglior senso del termine possibile. Sono convinto che abbiamo bisogno della realtà e della concretezza delle relazioni, delle azioni e delle idee. ^S^Christmas! nasce proprio così.
Inizierò la pubblicazione all’insegna della continuità, con le prime 70 pagine del secondo, bellissimo volume italiano di Cerebus, ovvero quel Chiesa e Stato 1 che tanto ha contribuito a ripensare alle infinite potenzialità del fumetto (statunitense e mondiale).
Per un mese circa, quindi, ^S^Comics! diventerà anche una piccola piattaforma di fumetto online, da cui potrete leggere lavori che spero stimoleranno idee e immaginazione. Il fumetto è vivo!
Chiunque fosse interessato a contattarmi o inviarmi idee e feedback sull'iniziativa, può scrivere a: sighcomics@gmail.com

Di seguito, l'elenco delle opere in pubblicazione:
Lunedì 10 dicembre 2012: Cerebus, Chiesa e Stato vol. 1, di Dave Sim (ed. Black Velvet/Giunti)
Giovedì 13 dicembre 2012: Maradona, di Paolo Castaldi (ed. Becco Giallo) 
Lunedì 17 dicembre 2012: 2020 Visions, di Jamie Delano e AA.VV. (ed. Green Comm Services)
Mercoledì 19 dicembre 2012: Rasl vol.1, di Jeff Smith (ed. Bao Publishing)
Venerdì 21 dicembre 2012: Il signore dei colori, di Roberto La Forgia (ed. Coconino Press)

...segue dopo le Feste natalizie...

giovedì 6 dicembre 2012

100% Shit

^Sigh^Score! 4/6

Accompagno la merda con Movement
dei New Order già morti, non ancora nati.
I fantasmi fanno sesso droga botte
spine tagli gonfiori puzza amore.
Riconosco, scappo, ritorno. Andare oltre.
Attualità come eterna adolescenza.
Anti-narrazione come unica possibilità.
Autoerotismo sadomasochismo autobiografismo.
Putrescenza. E poi basta. Esco. Gelo ma sole.
E profumi. Ah, l'inverno!
Ma JG Ballard mi chiama ancora.

info: 100% shit

^Sigh^Quote! 11


da Cerebus, Chiesa e Stato vol. 1, di Dave Sim, ed. Black Velvet/Giunti

Davvero 1, Cambiamenti

^Sigh^Score! 2/6

Se Il Boia di Parigi è l'isolamento esistenziale
nella dimensione (a)storica,
Davvero è l'isolamento esistenziale
nella dimensione individuale.
Nessuna modernità.
Solo attualità, come cronaca
da sipario televisivo.
Avvilito. Sordo. Muto. Superficiale.
Il nulla di una vita perduta,
nel nulla del racconto.
La cifra è il disegno: molti particolari realistici.
Tutti inutili.

info: davvero

domenica 2 dicembre 2012

2020 Visions - Brama di vivere

^Sigh^Score! 5/6

Averti qui accanto, in putrefazione.
Vecchio fottuto mondo malato.
E all'apice della vita,
all'apice della disperazione,
un orgasmo e una luce e
la guarigione.
Scritto vent'anni fa.
Più vivo che mai.
Delano è ancora tra noi.

info: intervista a delano di smoky e solinas
        2020 visions

Deadman - 20 domande

^Sigh^Score! 4/6

Supereroi ed esistenzialismo.
Le venti domande importanti della vita.
Con relative risposte. Possibile?
Troppo (metà)fisico per riuscire.
Ma un'ironia leggera e scanzonata
impedisce la deriva.
Vorrei ma non posso. Soprattutto lì
dove il fumetto trova la sua essenza:
nell'equilibrio tra testi e disegni.
Eterno riposo?

info: deadman, 20 domande

sabato 1 dicembre 2012

^Sigh^Quote! 10




pollice, saperne non vuole

indice, l'inferno lo mangia

medio, non vede più il sole

anulare, nel vuoto si lancia

mignolo, guarisce e poi muore


da Le 5 Fasi, di Alberto Ponticelli, Officina Infernale, Squaz, Akab, Tiziano Angri, Ausonia, ed. BD

^Sigh^LSB! - Il Tormento di Spider-Man

(c) stefano misesti

Nell'ambito dell'enorme speciale su Spider-Man realizzato da LoSpazioBianco.it a cura di Davide Occhicone, un mio articolo confessione che, lo ammetto, non avrei mai dovuto scrivere!
La vita è strana!
Uno stralcio:

Non ho mai davvero amato il personaggio. Ho scoperto le sue storie più importanti, quelle che ne hanno definito il mito, fuori tempo massimo. [...]
Peter Parker era per me una vera contraddizione: sfigato ma amato dalle ragazze più belle della scuola; dotato di poteri straordinari ma sempre pronto a lamentarsi; fagocitato da una zia insopportabile e caricaturale; affrontato dai nemici per il solo fatto di chiamarsi Spider-Man, alla faccia di qualunque verosimiglianza drammatica. Insomma, per me, l’icona Spider-Man è sempre stata più fumo negli occhi che altro. Con alcune eccezioni che mi sento in dovere di ricordare.

Prosegue qui.