giovedì 24 luglio 2014

^Sigh^Life! - Letture sequenziali e Jodorowsky (1)


Strumenti oracolari
Per ragioni professionali e personali, negli ultimi anni mi sono ritrovato ad approfondire alcuni strumenti di diverse tradizioni utilizzati per fare oracoli.
Ho iniziato con i Tarozzhi Zen di Osho. Sono diretti, intuitivi, semplici e al tempo stesso profondi. Nel mio lavoro di musicoterapeuta, li ho trovati molto utili nello stimolare suggestioni immediate alle persone.



Più complesso, stratificato, affascinante e, si potrebbe dire, totale l'approccio all'
I Ching, o Libro dei Mutamenti, uno degli strumenti oracolari antichi più diffuso in occidente, che affonda le sue radici nella millenaria filosofia tradizionale cinese e che è alla base dei successivi sviluppi della filosofia Taoista. L'I Ching è prima di tutto un libro di saggezza, e agli inizi del Novecento del secolo scorso si è diffuso rapidamente in Europa grazie all'ottimo lavoro di traduzione (dal cinese al tedesco) di Richard Wilhelm, con un'introduzione che è entrata nella storia da parte dello psicanalista Carl Gustav Jung. Lo studio di questo libro, della sua filosofia e delle sue potenzialità oracolari è infinita.




Negli ultimi mesi, poi, ho iniziato a esplorare con grande interesse i 
Tarocchi di Marsiglia, grazie al lavoro magistrale, tradizionale e rivoluzionario insieme, sviluppato nel corso di alcuni decenni di studio da parte di Alejandro Jodorowsky. Qui sotto puoi vedere gli Arcani Maggiori dei tarocchi marsigliesi, secondo il lavoro di restauro realizzato da Jodorowsky e Camoin. Ma su questo mi concentrerò nei prossimi articoli, perché è di lettura sequenziale che ho intenzione di parlare. 

(continua)


^Sigh^LSB! - L'esercizio della critica

Un argomento familiare per i lettori di ^S^Comics! viene ripreso dal sottoscritto in un articolo per il blog de LoSpazioBianco.it.
L'intero articolo è qui.

Estratto:
I critici militanti sono i “wannabe acritici” (noti la contraddizione?) che sostengono una posizione o un’altra, spinti da motivazioni che poco hanno a che fare con l’esercizio critico: visibilità personale, “potere”, fanatismo, proselitismo, ecc.
Distorsioni talmente comuni, riconoscibili e virali da mettere la Critica in una costante posizione dubbia in merito alla sua credibilità.

Gli autori di fumetti, per prima cosa, a fronte di critiche negative, più spesso che non, mettono in dubbio la buona fede del recensore, piuttosto che discutere del merito dei contenuti. Il gioco è facile, e la Critica collude terribilmente con questa posizione. Perché troppo spesso la militanza sporca le idee e le intenzioni, e un diffuso pressapochismo “tecnico” spezza l’esercizio dialettico e il confronto. In sintesi: critici militanti e poco preparati a caccia di visibilità offrono agli autori l’opportunità di chiudersi in posizioni pretestuose e pregiudiziali. E da qui come si esce?

^Sigh^Life! - Happy!



Un giovane Naoki Urasawa, alla fine degli anni '90, dava vita a Happy!, un manga sul tennis, dove ripercorre a suo modo tutti gli stilemi del genere sportivo.
La protagonista, Miyuki Umino, è una Cenerentola che subisce ogni sorta di sopruso, ma mantiene la sua integrità, la sua purezza e la sua forza.
Urasawa mi fa pensare a un uomo solido e chiaro nelle sue intenzioni. In Happy! forse doveva ancora trovare la sua voce.
Ma in sintesi, il mio pensiero più definito su questa serie è che solo un giapponese potrebbe comprenderla e amarla fino in fondo. Io a volte devo lanciare il volumetto che sto leggendo per l'irritazione!