venerdì 15 gennaio 2016

^Sigh^Life! - I Solchi del Destino



La memoria è una spugna, un filtro, un sogno, una storia, ...?
Paco Roca passeggia nei ricordi di un superstite della guerra e attraversa le ferite del nostro continente. Chi ricostruisce una testimonianza? Come avviene?
Nelle parole del vecchio quali voci sono reali, quali immaginarie, quali distorte, quali autentiche?
Il lavoro della ricostruzione è ardua. Limitatamente alla durata di una parabola di vita, insignificante. Rapportato ai processi storici, esemplare. Ma dove si ferma e si deposita la verità?
L'autore spagnolo è un talento raro nel panorama europeo dal momento che non si ferma davanti alle sue certezze e ai traguardi artistici raggiunti. Ma prosegue accogliendo le sfide.
Il materiale raccolto da un sopravvissuto... Immagina la reticenza, la superbia, la tristezza, la parsimonia, lo squilibrio delle fonti, l'unicità del punto di vista, la costruzione di una teoria o di una dimostrazione...
Un fumettista intervista, registra e accumula materiale grezzo che deve essere lavorato e trasformato. Dove fermarsi? Cercare un messaggio e una teoria sull'Umanità, sulla Guerra, sulla Vita... Perché?
E il narcisismo di realizzare un'opera che si suppone necessaria?
E l'esigenza di dare forma a una testimonianza autentica e chiara?
Rimane davvero lo spazio nella coscienza per il fiato di un ricordo?
Avverto un tremore. L'oblio. L'uomo e il suo sogno si perdonano tutto tranne l'oblio. Nell'insonnia si trasferisce la mente incessante. Il parlare tra sé infinito. Le infinite vite ci attraversano. Ma non l'oblio. Impossibile l'oblio. Ma non selettivo. Scompare quel che vuole, per presunzione, il nostro inconscio, individuale/collettivo, e traspare in controluce la sua ombra. Rimane quel che serve a mostrare di noi la nostra teoria di vita, la nostra ossessiva e compulsiva ripetizione.
Dovremmo meditare, nel silenzio, per lasciar andare l'impossibilità dell'oblio, l'ossessione della memoria, e recuperare quel che davvero è necessario.
Paco Roca racconta l'incontro. Come ogni testimonianza.
Mi coinvolge, Paco Roca. Da questo suo nome ridondante alla semplicità del suo tratto, così pulito, così "piccolo" e poco "artistico", così comunicativo. E poi il silenzio. Le sue tavole sono spugna, filtro, sogno, storia, ...


Provare a capire.
Provare a riposare davvero.


info: I solchi del destino, Paco Roca, Tunué

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