mercoledì 25 settembre 2013

^Sigh^Life! - Il paradosso del (non)critico



Spesso il mondo della critica sui fumetti è attraversato da questo paradosso, che ha il semplice motivo di delegittimarne a priori la voce:

Se non sei un fumettista (se non hai mai sceneggiato, se non hai mai disegnato, ecc.), non hai gli strumenti per fare critica sul fumetto.

Se sei un fumettista, non sei super partes per fare critica sul fumetto.

La conseguenza logica è che nessuno sarebbe adeguato a fare critica sul fumetto.
Che ne pensi?

8 commenti:

  1. Non potrei essere più d'accordo. Il paradosso è così evidente che mi stupisco venga ancora reiterato...

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  2. Penso che se non genere un paradosso nessun argomento vada la pena di essere discusso, analizzato e criticato.

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  3. Paradossale sembra essere che si accettino le regole di questo paradosso.
    Per prima cosa: quanti critici cinematografici hanno fatto i registi, gli attori, gli sceneggiatori o, almeno, gli scenografi? Quanti giornalisti sportivi sanno correre su un prato ( non parlo di calciare un pallone)? Quanti specialisti di moda sanno cucire un bottone?
    Per seconda: siamo certi che il dogma, chi fa fumetto non può criticare il fumetto perché ciò è conflitto d’interesse, sia vero e giusto? Sono un autore, uno sceneggiatore, un disegnatore? Non posso dire quel che penso sul mio mondo? Non posso esporre la mia contrarietà o la mia felicità verso gli ingranaggi che fermano o muovono il mio mondo? Non è conflitto d’interesse.
    Questo è l’interesse.
    Il punto è se ne sono capace. Se so migliorare il meccanismo. Il merito. Questo è il punto.
    E sembra già essere una critica feroce all’attuale mondo italiota, anche del fumetto.
    Ma non io, di certo, sono in grado di fare critica cinematografica, letteraria, sportiva , modaiola o
    fumettara. Buon lavoro.

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  4. grazie walter per il tuo spunto. concordo al 100%
    purtroppo questo paradosso viene spesso utilizzato per delegittimare a priori le posizioni o le analisi.
    invece di discutere del merito delle critiche, si preferisce usare il paradosso.
    e perdono tutti.
    g.

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  5. Il vero punto della questione è in base a chi o cosa si stabilisce che un critico sia capace.

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  6. Conoscer BENE l'argomento, la tecnica e la storia del genere è essenziale. Un critico di calcio potrà non essere un grande calciatore, però deve sapere chi era Piola, che cosa fa un fantasista e che cosa vuol dire una difesa a zona- Il critico di teatro deve conoscere, che so. il Thatre Libre, Cechov e Mejerchold... I critici dei fumetti sono preparati? Conoscono i fumetti? Nigro evidentemente sì (ha le sue idiosincrasie, ma è normale). E gli altri? Qui sta il punto.

    Boselli

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  7. @ giovanni: tu cosa risponderesti, così su due piedi? la questione è interessante.
    @ borden: poni la questione essenziale, ovviamente. conoscere la materia di cui si parla è fondamentale. e in un settore dove spesso si iniziare a fare critica per l'amore per alcuni fumetti o autori, prima di avere sviluppato quelle stesse basi, il problema della credibilità c'è ed è importante. però, però non riesco a non evidenziare un generale atteggiamento da parte degli autori di "prevenzione" rispetto ai giudizi. con la modalità per cui, prima ancora di capire da chi vengono le critiche e di quale sostanza sono fatte, si tenda a delegittimarle con modalità pretestuose.

    ciao.
    g.

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    1. A volte certe "logiche interne" di talune critiche tradiscono l'ignoranza dei fondamentali da parte del sedicente critico.

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