Avevo parlato il mese scorso di uno dei peggiori esordi Bonelli degli ultimi anni, date le premesse e le aspettative create dall'autore.
Oggi torniamo a Morgan Lost di Claudio Chiaverotti, con il suo numero tre. E sarò molto breve.
Iniziamo da questa immagine.
L'unica cosa vitale di questa immagine, e di tutto quello che precede l'ultima pagina di questo albo, è la tovaglia su cui il fumetto è posato, con briciole annesse.
Mr. Sandman è un manuale di (non)sceneggiatura per profani. Ho provato a "posizionarlo", leggendo alcune parti di questo fumetto a una persona non esperta. Non c'è appello.
Siamo di fronte a un sentimentalismo che neppure un adolescente in calore. Alla necessità esasperata di esplicitare qualunque cosa nei dialoghi. A costruire la sceneggiatura in modo che tutto sia inverosimile e forzato. A cercare una sofisticazione derivativa priva di qualunque originalità, arroccata intorno a un'idea di fumetto che non avrebbe dovuto sopravvivere alla selezione della specie.
Quel che resta, sono davvero solo le briciole sul tavolo.
"Addio amore mio.. sarebbe.. è stato bellissimo. Anche se per così poco..."
(ovvero per una breve relazione sono morte tre persone, altrettante hanno rischiato la vita, compreso i protagonisti, e tutto senza che se ne arrivasse a una...)
Nessun commento:
Posta un commento