Prima parte qui
Seconda parte qui
I Tarocchi nella vita
Negli anni, Jodorowsky è diventato i Tarocchi. Li ha assorbiti nel
quotidiano della propria vita, interpretandoli come fossero personaggi di teatro, o come
protagonisti di una storia cui lui ha dato forma.
Nel libro La via dei tarocchi racconta quello che ha fatto. Oltre
a ridisegnarli tutti, ha di volta in volta osservato, tenuto nella tasca o
sotto il cuscino, interpretato negli atteggiamenti ognuno degli Arcani
Maggiori, cercando di diventare egli stesso simbolo. È un processo che ha a che
fare con la ricerca esistenziale e psicomagica dell’autore, ma che per certi
versi non si discosta troppo dal lavoro di identificazione che ogni autore (di
fumetti, di letteratura, ecc.) fa quando è immerso nella realizzazione di una
nuova opera: si lascia vivere dai suoi personaggi, per comprenderne il senso
più completo all’interno della dinamica narrativa che lo riguarda.
Contemporaneamente ha iniziato a interrogarli, ovvero a
leggerli, sia singolarmente, che in schemi e sequenze. Prima da solo, poi con
altre persone.
Lettura sequenziale
La lettura dei tarocchi può avvenire in diverse forme. Jodorowsky,
nel suo percorso, ha usato più o meno tutte le strade e modalità. La lettura
immediata e intuitiva di un’unica carta, per esempio un arcano maggiore…
La costruzione di un ambizioso mandala che raccoglie tutti i 78
tarocchi secondo principi numerologici (a base dieci)…
Le diverse possibili sequenze durante le consultazioni, quando le
carte vengono pescate e ordinate secondo schemi prestabiliti, il più semplice
dei quali è la disposizione e lettura da sinistra a destra.
Nel processo di ogni forma di lettura sequenziale (e uso il
termine lettura consapevole del suo significato estremamente limitato) la
bidimensione viene superata, per entrare in una terza dimensione che è sia
visiva che concettuale: visiva perché in qualche modo, anche nella semplicità
dei disegni dei tarocchi, le forme simulano la profondità dello spazio;
concettuale perché il senso di quanto si sta leggendo e guardando nasce sulla
base delle proiezioni, dell’immaginazione del lettore. Il consultante, cioè,
osserva le figure e ne interpreta emozioni, intenzioni, simboli. Costruisce una
prima storia, che è sia oggettiva che soggettiva, attorno ad ogni singolo
personaggio.
In una sequenza, a un secondo livello, poi, il consultante immagina lo sviluppo temporale di una nuova storia, dove le immagini e i simboli dei singoli tarocchi interagiscono tra loro, mutando il senso complessivo di ogni carta. La lettura sequenziale è quindi condizionata in modo circolare da ciò che si vede e da ciò che si proietta.
In una sequenza, a un secondo livello, poi, il consultante immagina lo sviluppo temporale di una nuova storia, dove le immagini e i simboli dei singoli tarocchi interagiscono tra loro, mutando il senso complessivo di ogni carta. La lettura sequenziale è quindi condizionata in modo circolare da ciò che si vede e da ciò che si proietta.
(continua)
Nessun commento:
Posta un commento