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giovedì 14 agosto 2014

^Sigh^Life! - Lettura sequenziale e tarocchi (3)

Prima parte qui

Seconda parte qui 

I Tarocchi nella vita
Negli anni, Jodorowsky è diventato i Tarocchi. Li ha assorbiti nel quotidiano della propria vita, interpretandoli come fossero personaggi di teatro, o come protagonisti di una storia cui lui ha dato forma.
Nel libro La via dei tarocchi racconta quello che ha fatto. Oltre a ridisegnarli tutti, ha di volta in volta osservato, tenuto nella tasca o sotto il cuscino, interpretato negli atteggiamenti ognuno degli Arcani Maggiori, cercando di diventare egli stesso simbolo. È un processo che ha a che fare con la ricerca esistenziale e psicomagica dell’autore, ma che per certi versi non si discosta troppo dal lavoro di identificazione che ogni autore (di fumetti, di letteratura, ecc.) fa quando è immerso nella realizzazione di una nuova opera: si lascia vivere dai suoi personaggi, per comprenderne il senso più completo all’interno della dinamica narrativa che lo riguarda.
Contemporaneamente ha iniziato a interrogarli, ovvero a leggerli, sia singolarmente, che in schemi e sequenze. Prima da solo, poi con altre persone.

Lettura sequenziale
La lettura dei tarocchi può avvenire in diverse forme. Jodorowsky, nel suo percorso, ha usato più o meno tutte le strade e modalità. La lettura immediata e intuitiva di un’unica carta, per esempio un arcano maggiore…


La costruzione di un ambizioso mandala che raccoglie tutti i 78 tarocchi secondo principi numerologici (a base dieci)…



 Le diverse possibili sequenze durante le consultazioni, quando le carte vengono pescate e ordinate secondo schemi prestabiliti, il più semplice dei quali è la disposizione e lettura da sinistra a destra.




Nel processo di ogni forma di lettura sequenziale (e uso il termine lettura consapevole del suo significato estremamente limitato) la bidimensione viene superata, per entrare in una terza dimensione che è sia visiva che concettuale: visiva perché in qualche modo, anche nella semplicità dei disegni dei tarocchi, le forme simulano la profondità dello spazio; concettuale perché il senso di quanto si sta leggendo e guardando nasce sulla base delle proiezioni, dell’immaginazione del lettore. Il consultante, cioè, osserva le figure e ne interpreta emozioni, intenzioni, simboli. Costruisce una prima storia, che è sia oggettiva che soggettiva, attorno ad ogni singolo personaggio.
In una sequenza, a un secondo livello, poi, il consultante immagina lo sviluppo temporale di una nuova storia, dove le immagini e i simboli dei singoli tarocchi interagiscono tra loro, mutando il senso complessivo di ogni carta. La lettura sequenziale è quindi condizionata in modo circolare da ciò che si vede e da ciò che si proietta. 

(continua)

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