Nell'assolata desolazione del mattino, dopo la pioggia, al
tavolo della cucina, guardo da vicino la confezione del latte di soia appena
tirato fuori dal frigo.
Al centro, una serie di scritte esclamative definiscono in modo chiaro, senza
alcuna ambiguità, i destinatari del prodotto:
- 100 % vegetale (benvenuti vegani)
- senza glutine (benvenuti celiaci)
- senza colesterolo (benvenuti cardiopatici)
- senza lattosio (benvenuti intolleranti)
Vegani, celiaci, cardiopatici, intolleranti ai latticini, …
e naturisti di tutte le razze siete i benvenuti.
Le informazioni sono chiare, il “mandato consumeristico” si sposa con gli
obiettivi di marketing. Ed è fatta.
Cosa succederebbe se gli editori mettessero lo stesso tipo di informazioni sui
propri fumetti?
Facciamo qualche prova?
Intanto, per me, naturista dell’espressione creativa,
inizierei con qualcosa tipo:
- 100% creativo
- non didascalico
- senza dialoghi inutili
- senza disegni fotocopiati
Oddio, la lista sarebbe lunga e mi ha già annoiato.
Ma proviamo ad andare nello specifico.
Ricevo in questi giorni il nuovo libricino di Claudio Calia dal
titolo Piccolo Atlante Storico Geografico dei Centri Sociali Italiani (Becco Giallo). La
presentazione recita:
Quanti sono? Dove si trovano? Cosa fanno i centri sociali italiani? Oggetto di curiosità giovanile e insieme fonte di studio e polemiche, la galassia dei centri sociali italiani è un fenomeno complesso e in costante divenire, spesso al centro della cronaca nazionale e locale. Questa guida a fumetti offre i cenni storici fondamentali e le coordinate territoriali principali per potersi orientare tra le diverse realtà autogestite, con interviste a militanti e portavoce. Padova, Venezia, Treviso, Roma, Napoli, Jesi, Milano, Bologna e Rimini, per un viaggio in compagnia di un militante diventato papà e con una galleria di immagini curata da Sherwood Foto per conoscere più da vicino una fra le realtà più dinamiche e discusse della società alternativa italiana.
Quali avvertenze consumeristiche potremmo mettere sulla confezione?
- 100% documentato
- 100% ideologico
- senza violenza
- senza risposte certe
Ecc. ecc. Potresti provare anche tu, con il fumetto che
tieni in mano in questo momento.
Poi prendi la tua lista, qualunque sia, e la metti in un cestino della tua
mente. Così possiamo riflettere insieme su come la miriade di messaggi che ci
circondano cercano di condizionare le nostre scelte e la nostra libera
circolazione di idee.
Il rapporto tra prodotto e cultura è il paradosso più longevo che ci sia,
almeno quanto quello tra uomo e divinità. E forse trattano la stessa materia,
in fondo.
Quando ho ricevuto il libro di Calia, che per ora ho letto solo in parte, gli ho scritto
per mail: il tuo libro risponde alla domanda “che senso hanno oggi i centri
sociali?”
Claudio mi ha risposto: spero, almeno
parzialmente, che sia così.
Leggilo anche tu, e ne riparliamo insieme.