Un atto di dedizione
per una precisa forma editoriale.
Svincolata, smagnetizzata.
Un equilibrio cercato e reso
alla cultura minore del pensiero maggiore.
Un prodotto, certo!
Un prodotto avvincente e riuscito.
Un intelligente iperbole sul potere
politico,
editoriale.
Non è aldo di gennario, ma è un interessante refuso. aldo di gennaro fa pensare a Napoleone di Carlo ( Amrosini ) , impresa SBEllica che è terminata mentre si spera che ci siano sempre nuove Storie da raccontarci intorno al fuoco quando proprio non ne possiamo più delle canzoni di Baglioni schitarrate nel crepuscolo. Non ho ancora comperato l'albo, ma mi piace la cover con quel Vic Gassman pettinato come RiffRaff e truccato da Tom Petty, nel video in cui è The Mad Hatter, che tiene per i capelli lo Ash di Raimi.
RispondiEliminaLa storia barbata sarà una camicia con i baffi - come Sighma, graphicoso che ha qualche assonanza con questo blog - ma anche solo la cover di aldo di gennario è tanto evocativa che potrei ipotizzare un plot di cui tento un abbozzo: Brak the Lion è il solito barbaro non barbuto pre caduta di Atlantide che trova il solito monolito nero. Il pietrone entra in contatto e lo avvolge con un derma nero che ne fa un uovo da cui emerge nel solito futuro post-apocalittico pseudobrendonico in cui l'umanità ha scoperto come sconfiggere l'ultimo nemico, stecchendo il gene responsabile dell'invecchiameto. Una massa di eterni giannimorandi che non hanno + voglia di fare la posta a ragazzine centenarie mandate dalle mamme millenarie a prendere il latte ( a lunghissima conservazione ). Brak è il nuovo che avanza, è carne che anela. Si veste come Cotton Mather, ma dentro è Turok, Aric di Dacia ed Adriano Pappalardo. Decapita il capo del Sindacato delle Ceneri - un network di controllori degli stati d'animo che butta acqua sul fuoco quando anche solo un cittadino ha la vitalità sufficiente x scaldarsi per un fallo arbitrale nel corso di una amichevole - e scopre che decollare non basta per far ascendere l'anima: il tizio resta vivo e salmodiante. Brak separa tutto il SdC dalle loro capocce e parte in un tour con un numero simile a quello dei Mappofoni. E' un successo senza precedenti. Il pubblico ha qualcosa in cui credere. Adoro il lieto fine.
mio dio!
RispondiEliminagiuro, non commetterò più refusi!!
:)
(grazie crepascolo)