A volte, gli autori si nascondono dietro al citazionismo e alle sue derive.
Tutte le tecniche meta-narrative, oltre che interessanti approcci espressivi, possono diventare un ostacolo alla creatività o, specularmente, un modo per nascondere la mancanza di idee.
Nel primo caso, rischiano di rompere il giocattolo stesso con il quale stanno esercitandosi. Lo smonti, ne mostri i trucchi e gli elementi al pubblico, ricordi costantemente che tutto quello che le persone stanno leggendo (osservando, ascoltando, vivendo, …) non è reale, è una finzione. Blocchi il meccanismo di identificazione, la sospensione dell’incredulità e… rischi anche di sembrare troppo intelligente. L’uso della meta-narrazione impone l’io del narratore. Al di fuori del fumetto, l’esempio relativamente recente più clamoroso è il romanzo di
Dave Eggers A Heartbreaking Work of Staggering Genius (L’opera struggente di un formidabile genio). Furbo, destabilizzante, imprevedibile… per chiunque non conosca il fumetto contemporaneo (statunitense, in particolare).
Il secondo caso è quello che più spesso mi capita di leggere nell’ultimo periodo. La crisi di idee, la mancanza di una voce, l’assenza di una strada narrativa valida e solida viene mascherata dietro alla tecnica della meta-narrazione e al citazionismo. Per alcuni autori di fumetti è quasi un’ossessione. Tanto da perdere di vista altri e ben più importanti elementi.
La citazione è solo uno dei tanti meccanismi della meta-narrazione. Nel momento in cui faccio riferimento a un’altra opera, interna o esterna al medium di riferimento, strizzo l’occhio al lettore e gli ricordo che siamo in un mondo di finzione, e che tutti i mondi di finzione sono… collegati tra loro, appartengo a un universo specifico, che tutto ingloba e tutto trasforma. A qualcuno è venuto in mente il nome di
Grant Morrison?
Final Crisis per la DC Comics è il punto di non ritorno di questo processo, che per l’autore ebbe inizio vent’anni prima su
Animal Man e la celeberrima storia del Coyote (
The Coyote Gospel). Illeggibile, insopportabile Final Crisis almeno quanto gustoso e divertente è stato l’esordio.
Le storie si divaricano, la riflessione potrebbe portarci ovunque.
Le piccole e grandi citazioni, gli
inside jokes, le strizzate d’occhio possono dare pienezza a un’idea, o sconvolgerla. E nascondere sotto il tappeto la mancanza di idee. Al termine di letture in cui l’approccio meta-narrativo e le citazioni sono molto presenti, sempre più mi ritrovo a pensare “bene, ma quand’è che inizierai a raccontarmi una
vera storia?”