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lunedì 15 aprile 2013

^Sigh^Look! - Canzoniere illustrato


Daniele Sepe ha dato vita a un Canzoniere Illustrato. L’idea di base è illustrare con una storia a fumetti temi e musica di ogni canzone del disco, che è più o meno lo stesso lavoro realizzato dal gruppo di autori che ha collaborato con la Banda Putiferio per Il Paradiso delle Trottole
L’obiettivo generale è dare forma a un disco. Varrebbe la pena ragionare sui motivi di questa scelta, in questa epoca post-moderna digitale. Accostare un libro alla musica può essere un modo interessante per orientare all’acquisto, piuttosto che al recupero illegale delle musiche in internet. È all’ordine del giorno: edizioni limitate, extra-lusso, materiali in diversi formati, il ritorno al vinile… sono tutti tentativi per offrire qualcosa che il semplice recupero delle musiche da internet non permette. Un lavoro di nicchia. Normalmente il tentativo di gonfiare qualcosa, senza che ne esista un reale (espressivo) bisogno.
In generale, con un libro a fumetti, il discorso dovrebbe essere diverso. Si tratta di un lavoro culturale espressivo, denso e impegnativo che incrocia i linguaggi e i supporti (audio-visivi), che ragiona sulle diverse forme e sull’attualità dei materiali. Che coinvolge molti artisti, soprattutto nella formula utilizzata nel Canzoniere illustrato e ne Il paradiso delle trottole, ovvero quella della storia breve accostata ad ogni canzone.

Le strade percorse sono due. La più comune è un’interpretazione grafica e visiva della canzone. Vengono messi in scena personaggi ed eventi propri della narrazione musicale, che acquisisce una nuova dimensione esperienziale. In questo territorio, il rischio (alto) è il didascalismo. Pensiamoci, una buona canzone ha davvero bisogno di una messa in scena visiva, in forma di fumetto? No. L’esperimento artistico funziona se e solo se l’autore di fumetti trova un’idea grafico-visiva nuova, qualcosa che offra un punto di vista inedito sulla canzone, che diventi controcanto, nuova voce. Insomma, un’esperienza corale. È l’esempio del lavoro di Squaz che puoi leggere qui sotto, sulla canzone Bammenella 'e copp''e Quartier, dove l’intuito visivo dell’autore, con quel suo colto rimando alla cultura popolare, offre davvero qualcosa in più al brano. 




La seconda strada consiste nell'inventare una nuova storia che si accosta alla narrazione musicale. Un lavoro simbolico, dove il collegamento tra i due temi (quello fumettistico e quello sonoro) non per forza è esplicito, e comunque richiede (e stimola) l’immaginazione dell’ascoltatore. In Canzoniere Illustrato, Akab raccoglie questo tipo di sfida e lo fa in un modo che emoziona e stupisce, per molte ragioni. Il brano scelto è già di per sé interessante, perché si tratta di un’interpretazione strumentale (con uno straordinario Francesco Citera alla fisarmonica) di Era de Maggio, celebre canzone popolare napoletana tratta da una poesia di Salvatore Di Giacomo e musicata da Mario Pasquale Costa. Una canzone sull’amore, la vita, il ricordo, la nostalgia, la speranza. Ecco il testo.

Era de maggio e te cadéano 'nzino,
a schiocche a schiocche, li ccerase rosse...
Fresca era ll'aria...e tutto lu ciardino
addurava de rose a ciento passe...
Era de maggio, io no, nun mme ne scordo,
na canzone cantávamo a doje voce...
Cchiù tiempo passa e cchiù mme n'allicordo,
fresca era ll'aria e la canzona doce...
E diceva: "Core, core!
core mio, luntano vaje,
tu mme lasse, io conto ll'ore...
chisà quanno turnarraje!"
Rispunnev'io: "Turnarraggio
quanno tornano li rrose...
si stu sciore torna a maggio,
pure a maggio io stóngo ccá...
Si stu sciore torna a maggio,
pure a maggio io stóngo ccá."
E só' turnato e mo, comm'a na vota,
cantammo 'nzieme lu mutivo antico;
passa lu tiempo e lu munno s'avota,
ma 'ammore vero no, nun vota vico...
De te, bellezza mia, mme 'nnammuraje,
si t'allicuorde, 'nnanz'a la funtana:
Ll'acqua, llá dinto, nun se sécca maje,
e ferita d'ammore nun se sana...
Nun se sana: ca sanata,
si se fosse, gioja mia,
'mmiez'a st'aria 'mbarzamata,
a guardarte io nun starría !
E te dico: "Core, core!
core mio, turnato io só...
Torna maggio e torna 'ammore:
fa' de me chello che vuó!
Torna maggio e torna 'ammore:
fa' de me chello che vuó"

Per chi non conosce Daniele Sepe, a questo punto è necessaria una breve parentesi musicale. 
Sepe è sassofonista e arrangiatore e compositore e saltimbanco e… uomo di strada, uomo colto, uomo di sinistra, uomo anarchico. È un ricercatore. Prende vecchie musiche delle tradizioni popolari del mondo e le rinnova con sonorità jazzistiche e fushion. Inventa spettacoli su Toto costruendo una fitta rete di citazioni musicali più o meno colte in un fluire sonoro sorprendente e dinamico. Scrive musiche che giocano con i paradossi della nostra attualità. Sepe è un autore impegnato, che usa l’assurdo e il parossismo sonoro come metafora di una vita senza senso, ma sempre gioiosa e ricca di opportunità. Arriva anche a stravolgere ninna nanne tradizionali  ripercorrendo le strade elettriche del Miles Davis di Bitches Brew. Canzoniere illustrato è un disco più prevedibile di altri, per gli standard di Sepe, ma sempre interessante e bellissimo. Era de Maggio, per il musicista partenopeo, si inserisce perfettamente nella ricerca che ho appena cercato di sintetizzare: niente parole (per un testo conosciutissimo), solo l’essenza, il cuore della melodia in una nostalgia abissale (che è quella propria della canzone e quella del ricordo degli ascoltatori).



A questo punto, si sovrappone il controcanto del breve racconto di Akab. E qui avviene un cortocircuito. Amore e politica (i veri temi della vita di Sepe) si incontrano e scontrano, dando vita a un punto di vista inedito sul mese di maggio (da mese della gioia amorosa al mese delle contestazioni politiche) e sull’amore e sulla vita. Come una scossa, come una sveglia, brutale ma necessaria. Quel bacio, al centro della storia, al centro della rissa, al cuore della canzone d’amore, è un momento indimenticabile. Un monumento?
Posso dire senza dubbio alcuno che il lavoro di Squaz e quello di Akab valgono da soli l’acquisto del canzoniere. Il resto si sviluppa senza grandi scosse, e accompagna con leggerezza la bellissima musica di Daniele Sepe che, a proposito di ponti, ha collaborato proprio nel disco della Banda Putiferio Il paradiso delle trottole insieme a Bebo Storti nel brano Il campanile di Curon.
Il fumetto è vivo!



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