Una nuova serie in casa Bonelli, forse la più attesa degli ultimi anni.
Alessandro Bilotta è uno dei più interessanti e consapevoli autori italiani attualmente al lavoro per la casa milanese, e affronta la sua prima prova monumentale, com'è sempre la realizzazione di una serie completa. E lo fa, insieme al fido Matteo Mosca, partendo dai presupposti più complicati: intellettualismo, ironia, cura dei particolari narrativi, freddezza, lentezza... insomma, Mercurio Loi appare come l'anti-avventura intesa nel senso classico bonelliano. Un concept ormai arreso all'attualità, certo, ma pur sempre canonico e quindi, ricco di aspettative. E da questo punto di vista, per il suo intelligente tentativo di ripiegare il genere in una sorta di implosione consapevole, la sfida del primo numero è riuscita.
Meno, se la si legge come storia a sé stante, in una prospettiva a-storica. Da questo punto di vista, l'esordio appare spento e eccessivamente autocompiaciuto. Ma ci sono semi buoni, soprattutto in chiave fumettologica, che fanno ben sperare per il futuro.
Di seguito, le tavole chiave che riassumono i concetti alla base di questa prima uscita.
info: Mercurio Loi 1
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