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martedì 10 novembre 2015

^Sigh^Life! - Sturmtruppen



Era il settembre del 2009. Sulle pagine di Harrydice... (qualcuno lo ricorderà) scrivevo di Bonvi e del suo Cronache del Dopobomba. Verso la fine dell'articolo, scrivevo questo: 

Le rappresentazioni messe in scena dall’autore sono talmente crude, dirette e spietate da generare un sorriso colpevole nel lettore. Perché come ogni opera riuscita, la sua funzione non si esaurisce nel chiudersi del racconto, ma si muove nella coscienza, di appiccica alla nostra idea di vita e di identità, smascherando la perversione cinica della nostra società. Cronache del Dopobomba coniuga quindi come minimo una doppia funzione, quella della boutade ironica e divertente, con quella di monito per la nostra piccolezza. Bonvi vuole ricordarci senza alcuna pedanteria che scherzare sulla vita e la morte è lecito, anzi, necessario, e che dimenticare la semplicità dei meccanismi umani (e di natura) porta più volte che non a perdersi e a soffrire terribilmente.

A questo articolo, il "misterioso" ed illuminante Crepascolo, rispondeva con un post che mi segnalava di avere, tutto sommato, sbagliato bersaglio. Lo riporto qui di seguito interamente:

E' davvero troppo facile per un autore di discreto talento produrre un certo numero di pagine imbevute di buon senso sui cosiddetti grandi temi della vita: vita, morte e tutto quanto è possibile immaginare sia stipato nel mezzo.Ne abbiamo lette di pagine simili e ne leggeremo ancora: il cecchino di una guerra lontana che aspetta alla finestra di poter colpire un ultimo bersaglio in un vecchio albo del Soldato Fantasma della Editoriale Corno, il quarterback che salva la vita della sua bimba, correndo i 100 metri della morte in un vecchio Uomo Ragno della Corno, i soldaten che impacchettano un carro armato e lo regalano al loro sergente mascellone che si chiede cosa possa esserci sotto la carta ed i fiocchi, in un vecchio Eureka Pocket delle Sturmtruppen della Editoriale Corno. Le questrioni sono tante, tanti i corni contro cui scornarci - di conseguenza è piuttosto semplice lanciarsi nella mischia ed illuminare la scena con la luce del nostro punto di vista.La grandezza di Bonvi, a nostro modesto e sindacabile giudizio, è da ricercare altrove:1) la overdose di retini, mesmerizzante come le spots di kirby, ma casereccia come una michetta quando ancora il pane scrocchiava sotto le dita e si doveva mangiare caldo perchè freddo era gommoso come la creatura del signor Cole2) L'incipit delle avventure di Nick Carter - se Schultz ha potuto costruire un impero anche grazie a '' ...era una notte buia e tempestosa '' del suo bracchetto co-autore, quanto è più importante per la comprensione delle leggi del multiverso l'immortale '' mentre su New York calano le prime ombre della sera ....''. Se le avventure dei tre detectives non fossero cristallizzate in un loop, saremmo dalle parti del post-moderno del primo Igort e del Tondelli talent scout: la lezione secondo cui nulla è realmente nuovo sotto il sole e solo nella commistione di stilemi, tempi, mode e modi diversi è possibile creare un succedaneo di novità. L'estetica di Blade Runner e dei primi video dei Duran Duran. Grace Jones vestita da Haring.Bonvi però ha ben altro in testa - la struttura a la Spirit con splash page introduttiva e sette tavole di vicenda sempre uguale a se stessa rassicura in un primo momento per poi portarci nel quartiere di Repetition di Bowie/Eno.Ed alla fine ci troviamo trafitti dal suo pennino intinto nel Lambrusco di Sorbara ( LDS, potente allucinogeno come scrisse il De Maria ) ed è subito sera. E relative ombre.3) E' stato tanto generoso da regalare il suo bimbo di carta al suo discepolo, perchè Cattivik potesse crescere lontano da casa e vivere onderod, come direbbe ed ha detto il genio del male, e barcamenarsi tra cose ben fatte, Bonfatti, serrande abbassate, cartoni animati da buone intenzioni, ma poco altro.4) Con Marzolino Tarantola ravviva iul fuoco del ricordo del Saturnino Farandola di RAIUNO, tv dei tagazzi, interpretato da un giovane Mariano Rigillo che salvava improbabili principesse da roghi di cartapesta, mentre rullavano timidi tamburi da preserale.
Invidiamo chi si accinge a riscoprire il Bonvicini ora - noi che tutto conosciamo daremmo la nostra copia delle ''Cronache dello spazio profondo '' per il privilegio di poter perderci, vergini, nelle tavole di quegli omini eternamente curvi, con le mani che puntano invariabilmente a sud, raggomitolati come a difendere uno scherzo che solo loro possono apprezzare. ...e l'ultimo chiuda la porta !
Vorrei non commettere lo stesso errore nel ripercorrere la lettura organica di Sturmtruppen, da questo mese in ristampa cronologica e completa per Mondadori Comics. Credo che seguire lo svolgere cronologico di una delle strisce più celebri del fumetto italiano sia necessario per qualunque appassionato di fumetti. La nuova edizione vanta la pubblicazione settimanale delle strisce completamente restaurate e in formato originale. Sono previste 40 uscite. L'impegno è proibitivo, certo, sia in termini economici che di spazio. Ci sarebbe piaciuta un'edizione che contenesse in ogni pagina tre strisce (con un risparmio complessivo di circa 60 euro). Ma l'edizione è talmente importante che, sospetto, Mondadori Comics abbia deciso di guadagnarci sopra il più possibile.
Malizie a parte, il Bonvi di Sturmtruppen è un cinico smascheratore di ideologie e pregiudizi. Ed è un artista a tuttotondo che esplora con cocciuta umiltà le possibilità offerte dal formato a strisce (e non solo). In anni di pubblicazioni il suo tratto si muove e modula in modo lineare ma diverso. La mostra realizzata a Lucca in occasione dell'ultima Lucca Comics and Games ci ha mostrato la sua attenzione al tratto, all'uso dei retini, alle possibilità comunicative della linea, al ritmo. Mi colpisce sempre guardare da vicino gli originali di fumetti che ho osservato più o meno distrattamente in diverse fasi della mia vita. Per molti versi, era una mostra da non perdere. Che arricchisce ulteriormente l'esperienza di lettura dell'integrale di Mondadori Comics.
Buona riscoperta.

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