Siamo contro le regole del commercio, che sono agli antipodi di tutto ciò che facciamo, anche se siamo comunque musicisti che hanno bisogno di essere retribuiti per il proprio lavoro. Nonostante ciò, la spinta a comporre è sempre fortissima. In vita mia ho scritto più di duemila opere ma solo un quarto di esse è stato registrato o eseguito. Ho creato quella musica perché sentivo la necessità di farlo e spero che qualcuno la esegua e ne faccia buon uso, è necessaria, scritta per la comunità.
Wadada Leo Smith, intervista pubblicata su Musica Jazz n. 746
a cura di Mario Evangelista, gennaio 2013
Nessun commento:
Posta un commento